Il Carcere mandamentale di San Giovanni in Persiceto negli anni Trenta, all’interno di Porta Garibaldi, meglio conosciuta dai persicetani come Porta di Sotto.
Archivio Anpi, San Giovanni in Persiceto.

 

 

 

Verso la metà del mese di aprile 1945, i rastrellamenti tedeschi nella zona di San Giorgio di Piano portano alla cattura di Luigi Catalucci e Adelio Cacciari, imprigionati nel carcere mandamentale di San Giovanni in Persiceto. Alle 6,30 del 21 aprile, nel giorno della Liberazione di Bologna, insieme ad altri cinque partigiani di San Giovanni in Persiceto, vengono prelevati da un reparto delle SS tedesche, in fuga verso il Brennero. Al gruppo si aggiunge anche un prigioniero fascista di Castelfranco Emilia, affidato al gruppo dalle Brigate nere, non si sa per quale motivo. La colonna dei prigionieri, in fila, legati due a due, viene fatta camminare a marcia forzata, senza mangiare e bere, fino a notte fonda, quando raggiunge Cavezzo, dove il gruppo si ferma per la notte a casa di un fascista locale. Il mattino seguente la marcia riprende. Alle 11,30 del 22 aprile il gruppo si ferma per una sosta nell’aia di una casa contadina, e i prigionieri slegati possono riposare.
Tre militari tedeschi prelevano il prigioniero fascista e lo uccidono pochi metri lontano dal gruppo. Adelio Cacciari scatta all’improvviso verso destra, dalla parte dei campi, ma il soldato tedesco di guardia lo raggiunge con una mitragliata uccidendolo. Gli altri partigiani vengono portati sulla strada a due alla volta, come se venissero liberati con l’ordine di scendere nei campi che stanno dall’altra parte della strada, ma i tedeschi terminano la strage e sparano a tutti alla schiena. La ricostruzione dell’eccidio è in gran parte dovuta alle dichiarazioni di Amleto Azzani, “Charlie”, partigiano sopravvissuto perché riuscito a fuggire correndo lungo un filare di alberi, che lo protegge dai colpi di fucile.

 

Il cippo che ricorda l’eccidio di Cavezzo.
Archivio Anpi, San Gioanni in Persiceto.

 

 

 

 

 

 

 

Il cippo di via Papazzoni, all’incrocio con la Statale 12 nel Comune di Cavezzo in provincia di Modena, ricorda il sacrificio dei partigiani uccisi di San Giovanni in Persiceto: Bruno Bencivenni, Ernesto Bettini, Walter Casari, Mario Risi, Ivo Vannelli.

I partigiani di San Giorgio di Piano sono Luigi Catalucci, nato ad Ascoli Piceno nel 1916, residente a San Giorgio di Piano nel 1943, partigiano della 2ª Brigata Garibaldi “Paolo” , e Adelio Cacciari, nato nel 1917 a Castello d’Argile, residente a San Giorgio di Piano nel 1943, appartenente al Battaglione Tolomelli della 2ª Brigata Garibaldi “Paolo” .

In memoria di Adelio Cacciari è stata dedicata una via di San Giorgio di Piano.

La tomba di Adelio Cacciari e Luigi Catalucci nel cimitero di Gherghenzano, frazione di San Giorgio di Piano. Foto di Massimo Stefani