Questa sezione raccoglie i contenuti degli articoli di Anna Fini, pubblicati su Il Sangiorgese nella rubrica “Cum l’era San Zórz”. Grazie al prezioso lavoro di Anna, basato su ricerche nell’archivio comunale, possiamo conoscere e rivivere vicende, luoghi e momenti che hanno segnato la storia di San Giorgio, sempre con un occhio al presente, per cogliere differenze e similitudini con la realtà di oggi.

Il ricco capitolo dedicato alla Resistenza e alla Liberazione presenta testi e immagini del libro Pianura di lotta e libertà. Resistenza e Liberazione a San Giorgio di Piano (allegato e scaricabile), realizzato nel 2019 e curato dalla sezione di San Giorgio di Piano dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), con la supervisione dell’archivista Paola Furlan.

Un’introduzione sulla storia di San Giorgio di Piano

Centro attivo già in epoca romana, come testimoniano numerosi ritrovamenti e la topografia di alcuni luoghi, nel Medioevo il “Castello di San Giorgio” compare citato con i nomi di “Selva tauriana” o “Massa tauriana” e “Saltus plano”, bosco di pianura.

L’imperatore Ottone nel 947 lo cita come “Castello Sancti Georgii“: in epoche poco tranquille gli abitanti avevano scelto come protettore un santo guerriero.

Il luogo, già situato in posizione strategica per scambi commerciali, fu fortificato nel Trecento con opere imponenti di cui restano tracce ben conservate: nel 1388 venne fortificato tutto il castello. Nel 1391 fu edificato il Torresotto, nella piazza centrale. Palazzo Capuana, costruito nel 1403 dei pressi della porta Ferrara e ristrutturato nel 1913, conserva ancora gli antichi tratti, e oggi resta l’unica testimonianza rimasta dell’antico castello.

La chiesa parrocchiale nel Medioevo era una pieve dalla quale dipendevano ben 15 chiese. Dedicata a San Giorgio, venne ristrutturata e modificata nel XIX secolo, mentre il campanile risale al secolo precedente.
L’interno è a tre navate e custodisce un pregevole dipinto di Antonio Randa raffigurante la Vergine, il Bambino e San Giorgio. Interessante anche la copia del Battesimo di Gesù del Verrocchio, attribuita a Mario Roversi.

L’oratorio di San Giuseppe e della Natività della Madonna ha al suo interno una “Sacra Famiglia”, della scuola del Guercino. Si trova nei pressi demolita Porta Bologna e venne eretto nel XVIII secolo.

Dominio pontificio fino al 1796 e Comune in epoca napoleonica, vede un rinnovato dinamismo economico e sociale nell’Ottocento, caratterizzato da un’economia rurale che vede prevalenti la coltura della canapa e del grano.

Villa Calzolari, settecentesca, conserva un notevole scalone di travertino.

Villa Rossi, costruita nel XIX secolo, custodisce diverse opere d’arte, tra cui un pozzo ottagonale.

La caratteristica principale di Palazzo Cataldi è invece lo scalone a forma di ferro di cavallo, risalente al Settecento. Al palazzo è annesso un oratorio, sul quale è affrescata una pregevole Annunciazione.

Nel Novecento San Giorgio dà i natali ad alcuni personaggi famosi: in primis Giulietta Masina, moglie di Federico Fellini e attrice, e Mario Melloni, giornalista satirico noto con lo pseudonimo di Fortebraccio.

Le frazioni

Cinquanta vanta origini antichissime. In questa località vennero ritrovati numerosi cippi in marmo, risalenti al secondo secolo d.C., raffiguranti divinità. In questa località sorge l’antica Villa Zambecchi.

A Gherghenzano, Annibale I Bentivoglio sconfisse in una famosa battaglia l’esercito visconteo, nel 1433. Il centro si sviluppò durante il Medioevo, periodo in cui venne costruita la chiesa di San Geminiano. L’edificio venne ricostruito nel 1729, e al suo interno è esposta una tela del Massari.

Stiatico ospita la Chiesa di San Venanzio Martire, modificata nel XVIII secolo, ma di origini molto più antiche, che custodisce una pregevole statua in gesso del santo patrono.