La sera del  21 aprile 1945, due militari tedeschi si allontanano dal loro gruppo, accampato lungo la strada principale e raggiungono il podere Dardi, sulla via provinciale di Galliera. Minacciano con le armi i famigliari Dardi e requisiscono viveri e una bicicletta. Nello scontro che segue per impedire la razzia, uno dei due soldati rimane ucciso, ma l’altro riesce a fuggire avvertendo il resto del battaglione, che si muove immediatamente verso casa Dardi per compiere un rastrellamento e vendicarsi.

Donne, bambini e uomini vengono allineati contro il muro della casa e fucilati sull’aia. I loro nomi sono: Luigi Benfenati (71 anni), la moglie Clementa Tugnoli (64) e i loro due figli Adele (35) e Armando (39); la piccola Aurora Battaglia di nove anni e sua madre Maria Dardi (37); Iolanda Gruppioni (18) e la madre Luigia Silvagni (44). Si salvano Amedea Tartarini e il piccolo Luciano Battaglia, fratello di Aurora, di quattro anni, perché protetti dai corpi degli altri caduti.

Così ricorda la lapide in loro onore.

A triste ricordo di chi visse quei tempi e ad imperitura gloria per i martiri
Maria Dardi in Battaglia e la figlia Aurora
Luigia Silvagni in Gruppioni e la figlia Iolanda
Armando Benfenati e la sorella Adele ed i genitori Luigi e Clementa Tugnoli
che per la difesa della loro Patria e famiglia furono barbaramente trucidati dalle orde nazi-fascisti in ritirata davanti a questa casa la sera del 21 aprile 1945.

La cittadinanza di San Giorgio di Piano

 

La lapide in ricordo dei fucilati nell’eccidio del podere Dardi.
Archivio Anpi, San Giorgio di Piano